Gestalt

La parola Gestalt è di origine tedesca e significa forma, schema, rappresentazione, infatti la psicologia della Gestalt è detta anche psicologia della forma.

Secondo la psicologia della Gestalt è l’insieme dei fatti, delle percezioni e del comportamento a dare origine alla nostra esperienza, la somma delle singole parti non dà l’insieme. Quello che noi siamo e sentiamo, il nostro stesso comportamento, sono il risultato di una complessa organizzazione che guida anche i nostri processi di pensiero. La nostra stessa percezione non è il semplice risultato di una sensazione ma è il risultato di un processo, per quanto immediato, comunque influenzato dalle esperienze precedenti. Il nostro stesso cervello lavora in questo modo in quanto la stessa immagine vista da un bambino non ha lo stesso significato che può avere per un adulto perchè in quest’ultimo avvengono tutta una serie di elaborazioni che modificano il risultato di ciò che percepiamo.

Lo possiamo vedere anche nelle figure qui riportate, la prima è un vaso? oppure sono due volti?

Fu questa teoria a permettere allo psichiatra e psicoanalista Fritz Perls, la moglie Laura Polsner e Paul Goodman di sviluppare tra la fine degli anni Trenta e l’inizio dei Cinquanta la Terapia della Gestalt.

Questa Terapia si presenta come una terapia esperienziale anzichè interpretativa, quando il naturale processo all’interno di uno sfondo indifferenziato di stimoli corporei ed ambientali dove la figura, ovvero le emozioni ed il comportamento originato dalla naturale soddisfazione dei propri bisogni non riesce ad emergere, il Counsellor può supportare il processo osservando le interruzioni, ciò che ci impedisce di essere in contatto con noi stessi e che ci porta ad essere disorientati ed in conflitto con le proprie scelte rendendoci inefficati e privi di creatività.

Ed è attraverso la maturata consapevolezza dei propri blocchi che si può riprendere padronanza delle proprie scelte e della propria vita.

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